
Lo spettacolo inizia quando il primo bue viene portato fuori dal recinto ed inseguito, attraverso le vie, da folle di paesani armati di bastoni, lame, fruste, pietre, lance di bambù e corde. Gli attaccanti, uomini, donne e bambini, inseguono il bue mentre l’animale cerca disperatamente di fuggire. Gli animali vengono tormentati in ogni modo. A volte vengono anche bagnati con benzina e dati alle fiamme. Pepe viene gettato negli occhi, i partecipanti poi spezzano le corna e le zampe, tagliano le code degli animali. E’ possibile pugnalarli o colpirli tutte le volte che si vuole, basta che i colpi non siano mortali, in quanto i buoi devono sopravvivere fino alla conclusione dell'evento. Questa tortura continua per 3 giorni o anche di più. L'animale viene poi ucciso e la carne è divisa fra i partecipanti.
Fino a poco tempo fa la “Farra do boi” avveniva soprattutto durante la settimana di Pasqua. Oggi, in alcune comunità, la Farra si svolge anche settimanalmente per celebrare matrimoni, compleanni o altre occasioni, persino durante le elezioni in Santa Catarina. Uomini d’affari, cittadini, allevatori, ristoratori e politici spesso donano i buoi. Nel 1997, la Corte Suprema del Brasile dichiarò fuori legge la “Farra do boi”. Tuttavia i partecipanti, ignorando la legge, continuano ad organizzare questi eventi, sostenendo a loro discolpa che non è uno spettacolo crudele, non vi è tortura degli animali ed è parte della tradizione. Le autorità di Santa Catarina rifiutano di reprimere gli eventi e la polizia non interviene.
Nonostante il bando la “Farra do boi continua”.
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