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sabato 17 maggio 2008

GRAVE EPISODIO A FIRENZE: LA TORTURA NON È ARTE

Su La Nazione (edizione di Firenze) di sabato 26 aprile è apparso un articolo intitolato "Tutte le obiezioni delle donne" in cui si parla di una mostra che si sta tenendo nel foyer del Teatro Comunale in cui espongono artiste tra le quali Isabella Gherardi.
Nell'articolo si legge:Dalla collaborazione tra il Centro Pecci e il Maggio Musicale Fiorentino, in occasione dell'apertura della 71' edizione del Festival, inaugura stasera (fino al 28 giugno) nel Foyer del Comunale "Obiezioni" una selezione di opere dalla collezione del Centro di arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. La mostra a cura di Marco Bazzini e Paola Bortolotti, propone video, fotografie e installazioni firmati da artiste italiane e straniere. Tra queste Martha Colbun , Facotiry Found Clothes (Efc) Elisabeth Stienstra, Lucia Macucci, Ketty La Rocca e Isabella Gherardi. Colpiscono per la forza e la crudezza del soggetto proposto - un coniglio bianco seviziato a morte - le tre grandi opere di quest'ultima. […] Il luogo del delitto un prato in un luminoso mattino di tarda primavera, quando l'erba è più verde e più profumata. La vittima un coniglio bianco. Una donna lo uccide secondo una ritualità vecchia di secoli. Oggi questo atto è omologato in una carneficina industriale che riduce tutto in una immensa massa di carne indifferenziata. Ho voluto fare un lavoro sulla distribuzione inscindibile della creazione, l'alternanza di orrore e bellezza insita nella lotta per la vita. La brutalità delle cose - Non manca il sangue... - Dalla carne lacerata e dal sangue che macchia il manto immacolato del coniglio, mentre l'occhio appare ancora vigile e presente, il compiersi del ciclo vitale. Dall'urlo primordiale del parto) le nostre ferite sanguinanti generano la vita) al terribile silenzio della morte. L'animale come l'uomo, particella infinitesimale del creato, impegnato in una danza macabra.Da quanto appare nell'articolo, non si tratta di prendere una scena presa un macello e mostrarla al pubblico - questo ci troverebbe più che d'accordo, queste immagini sarebbero da fare vedere il più possibile - ma sembra che il coniglio sia stato lentamente ucciso appositamente per farne un video e delle foto. Questa sarebbe "l'opera d'arte".Nell'articolo non c'e' nemmeno un accenno di condanna a questo comportamento.Come si può pensare di far passare per arte il massacro di un essere indifeso?

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