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sabato 17 maggio 2008

Contro il massacro dei conigli per le pellicce

Sono circa 900 milioni i conigli che ogni anno vengono uccisi in tutto il mondo, di questi circa 350 milioni nella sola Unione Europea.
Nella maggior parte dei Paesi l’uccisione avviene senza alcuna regola e senza che agli animali sia accordata alcuna protezione giuridica. Negli allevamenti intensivi i conigli sono reclusi in piccole gabbie metalliche e non sono tenute in considerazione le esigenze naturali dell’animale.

Il coniglio è l’animale maggiormente utilizzato per confezionare oggetti in pelliccia: dai colli, cappucci, maniche di giacche o di cappotti, agli ornamenti di accessori vari, la pelliccia di coniglio viene utilizzata costantemente da moltissimi designers di moda. L’allevamento e l’uccisione per la pelliccia è tanto cruento quanto disumano, come dimostrato da una documentazione fotografica prodotta dal CAFT “Coalition to Abolish the Fur Trade” in seguito ad una indagine nata col fine di portare all'attenzione del pubblico mondiale la problematica delle pellicce di coniglio, fino ad ora in secondo piano rispetto alla questione delle pellicce di altre specie animali. Attraverso infiltrati in vari allevamenti in Francia, Spagna, Italia e Danimarca, la campagna promossa da CAFT ha svelato un orrendo commercio in cui milioni di conigli sono confinati in piccole gabbie di metallo, considerati “macchine da riproduzione” (ogni femmina allevata partorisce circa 10 piccoli ogni 45 giorni determinando "produzioni" molto frequenti), sgozzati, scuoiati e poi trasformati in cappelli, guanti ed ornamenti per le giacche.
Non sono previsti sistemi di stordimento efficace: molti animali continuano a contorcersi quando vengono appesi per le zampe, a testa in giù, nel dispositivo che separa meccanicamente la pelliccia dal corpo.
Alcune razze di coniglio sono state selezionate per sfruttare economicamente le proprietà del pelo: il coniglio Chinchilla Rex, ad esempio, ha un pelo simile a quello più pregiato Cincillà, ma è decisamente meno costoso, quindi il coniglio viene notevolmente sfruttato.
Il giornalista Simon Parry tempo fa visitò un allevamento di pellicce a Guanhu Town in Cina e scrisse un rapporto su quello che si presentò ai suoi occhi. Il testo in cui narra la tragica esistenza di questi animali, da noi tradotto, è visionabile al seguente link http://www.oipaitalia.com/campagne/pellicce_canegatto_parry.htm
Non indossando pellicce puoi contribuire a mettere fine alla crudeltà della quale gli animali sono vittime. Non mangiare carne è un passo decisivo per ridurre il numero di animali che soffrono e vengono uccisi da quest’industria sanguinaria.
Questi animali hanno bisogno di tutto il nostro aiuto, per favore sostenete l’appello lanciato dall’OIPA, invia una mail ai designers che ancora utilizzano pelliccia di coniglio e chiedi loro di fare la scelta etica di rimuovere la pelliccia dalle loro collezioni.La vanità e la modo non giustificano questo interminabile massacro.Non abbiamo bisogno della pelliccia di altri animali per stare al caldo.

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